I RAEE

Che cosa sono i RAEE? 

I RAEE comprendono un’ampia e variegata gamma di apparecchiature elettriche ed elettroniche, ovvero tutti quegli oggetti che per funzionare dipendono dalla corrente elettrica collegati alla rete oppure alimentati da pile e batterie. Costituiscono una categoria di rifiuti di particolare rilevanza sia per gli enormi quantitativi prodotti annualmente sia per la potenziale pericolosità ambientale derivante da non appropriate modalità di gestione e smaltimento.

Tipologie di RAEE 

È importante sottolineare il fatto che non tutti i RAEE sono uguali. Infatti, come più o meno tutti i rifiuti, possono essere suddivisi in RAEE domestici, ovvero gli elettrodomestici che puoi trovare a casa tua, e RAEE professionali, ovvero quelli prodotti da aziende e industrie. I RAEE di ciascun raggruppamento vengono trattati in specifici impianti che consentono il recupero di diverse materie prime e seconde. Per quanto i RAEE domestici, sono cinque le distinzioni che vengono fatte per buttarli via e avviarli a corretto smaltimento: 

  • R1, Freddo e clima: frigoriferi, freezer e condizionatori. 
  • R2, Grandi bianchi: lavatrici, lavastoviglie, forni, asciugatrici ecc. 
  • R3, Tv e monitor: televisori, schermi, anche al plasma o con tubo catodico.
  • R4, Piccoli elettrodomestici: ferri da stiro, aspirapolvere, frullatori, ventilatori, telefoni, apparecchi di illuminazione.
  • R5, Sorgenti luminose: lampadine di vario genere.
Svapo usa e getta

Negli ultimi mesi stanno spopolando le sigarette elettroniche usa e getta, causando così una vera e propria emergenza ambientale. La sigaretta elettronica usa e getta è un vero rifiuto speciale, classificato come “apparecchiatura elettrica ed elettronica” e che va trattato come tale, ma la maggior parte delle persone è abituata a buttarla a terra o nei contenitori dell’indifferenziata. Le sigarette elettroniche usa e getta devono essere smaltite solamente negli appositi contenitori per batterie esauste o direttamente nel negozio dove sono state acquistate, che provvederà a smaltirla in maniera accurata senza inquinare l’ambiente.

Dove si buttano? 

I rifiuti elettronici non possono essere buttati via come tutti gli altri, ma seguono una filiera di raccolta e smaltimento tutta loro. Non tutti sanno che i RAEE sono rifiuti pericolosi e che è quindi necessario effettuare una raccolta separata con successivo smaltimento al fine di non recare danni all’ambiente. Essi si riconoscono in quanto riportano in modo semplice e leggibile il simbolo del cassonetto barrato che indica che non devono essere gettati nei normali cassonetti per i rifiuti. Ed esistono molti modi per farlo:

La Città di Torino prevede per tali rifiuti diverse forme di conferimento da parte dei cittadini:

  • chiedere al Numero Verde AMIAT 800-017277 il ritiro gratuito a domicilio (servizio attivo per la raccolta ingombranti ma non per i piccoli    RAEE).                                                                                                                                                                                                           
  • portare direttamente e gratuitamente ai centri di raccolta differenziata (Ecocentri) presenti sul territorio; i centri di raccolta sono anche    chiamati Riciclerie o Isole Ecologiche; qui vengono portati principalmente i rifiuti di grandi dimensioni.                                                           
  • consegnare al rivenditore nel momento dell’acquisto di un bene uguale per tipologia.
Perché vengono smaltiti separatamente? 

I RAEE contengono sia sostanze inquinanti (come clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio), sia materiali riciclabili come il vetro, la plastica e il ferro. Raccoglierli separatamente e riciclarli significa non disperdere queste sostanze nell’ambiente, ridurre l’inquinamento e tutelare l’ambiente e la nostra salute, ma anche recuperare molte materie prime da riutilizzare in nuovi processi produttivi. I RAEE, a causa della pericolosità di alcuni loro componenti, sono stati oggetto negli ultimi anni di precise normative europee e nazionali che impongono vincoli sulla raccolta e lo smaltimento.

Dove finiscono i RAEE raccolti? 

Il materiale raccolto viene portato presso impianti specifici per il trattamento, il recupero ed il riciclaggio. I RAEE in arrivo all’impianto sono messi in sicurezza, eliminando le sostanze tossico-nocive, e successivamente suddivisi nei diversi materiali che li costituiscono (legno, ferro, rame, alluminio, acciaio, vetro, plastiche …).

 

Che cosa si ottiene dal riciclaggio? 

Le materie prime ottenute separando i diversi costituenti dei RAEE sono inviate presso impianti specifici per produrre nuovi prodotti.

Le terre rare 

Le REE, acronimo di Rare Earth Metals, sono un gruppo di 17 elementi facenti parte della famiglia dei metalli. Su di loro puntano la chimica verde e l’economia rinnovabile. Sono indispensabili per la produzione di energia eolica, solare ed elettrica e per le comunicazioni ottiche e per tutte le apparecchiature digitali. Ma anche per l’industria aerospaziale e militare. Soprattutto, le cosiddette «terre rare» sono ormai per antonomasia, i metalli delle nuove tecnologie. Eppure la loro filiera è ancora lineare e il riciclo raggiunge a stento l’1% della produzione mondiale. Estrarle e raffinarle ha inoltre altissimi costi ambientali e sociali. E i loro listini di vendita non sono soggetti a mercati regolamentati. «Sono risorse strategiche ma non sono rinnovabili», ha ricordato recentemente il ministero dell’Industria e dell’Information technology del maggior produttore al mondo, la Cina.

RAEE e terre rare 

I RAEE possono contenere migliaia di differenti sostanze, tra cui metalli di base, metalli preziosi e metalli critici. La possibilità di recuperare “materie prime critiche”, quali le terre rare presenti all’interno dei rifiuti elettronici ha portato la comunità scientifica verso lo sviluppo di tecnologie a basso costo e minor impatto ambientale come la biometallurgia o l’idrometallurgia. Riutilizzare i rifiuti elettronici come scorte di materie secondarie in sostituzione di materiali vergini, rappresenta una sfida importante per l’ambiente.

 

Fonti