Dati sullo spreco alimentare

Nel mondo

Dal 1974 a oggi lo spreco alimentare nel mondo è aumentato del 50%. Ad esempio negli USA il 40% del cibo prodotto viene buttato, in Gran Bretagna si buttano 6,7 milioni di tonnellate di cibo non ancora scaduto. L’analisi realizzata dalla FAO mostra che gli scarti derivanti dal cibo sono circa un terzo della produzione totale dei rifiuti: 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Ogni anno un consumatore occidentale getta fino a 253 chili di cibo.

In Italia

Nel nostro paese si spreca il cibo che potrebbe sfamare tre quarti della popolazione italiana, circa 44 milioni e mezzo di persone. Il 40% dei rifiuti totali è costituito da scarti alimentari. Ogni anno 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari finiscono nella spazzatura, con un costo di  circa 8 miliardi di euro.

Ogni famiglia italiana, ogni settimana, butta 6,3 Kg di cibo pari a una spesa di 6,5 euro.

Ecco le stime della FAO sullo spreco di cibo nelle singole fasi della catena produttiva, dalla coltivazione fino alle nostre tavole:

32% durante la produzione agricola

510 milioni di tonnellate

22% fasi successive alla raccolta

355 milioni di tonnellate

11% durante la trasformazione industriale

180 milioni di tonnellate

13% durante la distribuzione

200 milioni di tonnellate

22%  il consumatore, a livello domestico
e nella ristorazione

345 milioni di tonnellate

Non è solo una questione di cibo. Gli alimenti per essere coltivati hanno bisogno dell’investimento di molte risorse naturali con un grande impatto ambientale: acqua, suolo, fertilizzanti, combustibili fossili e energia, contando anche lo spreco economico e lo spreco delle risorse umane. Ridurre la produzione di rifiuti alimentari significa anche risparmiare denaro!

 

Sitografia:

http://www.focus.it/comportamento/economia/spreco-alimentare-i-numeri-della-fao-e-la-carta-di-milano